Descrizione
SETE BOX
Verso il mare, vigne su sabbia.
Tre milioni di anni fa, tra i Monti Lepini e il Parco Nazionale del Circeo c’era il mare.
Le acque ritirandosi rivelarono nuove terre.
Tra la zona di Fossanova e quella di San Martino (due frazioni del Comune di Priverno), si formò la duna antica.
I depositi sabbiosi ebbero origine dal ritirarsi del mare e successivamente dalla forza del vento, che portava con sé la sabbia silicea. Su questo suolo, composto da sabbie gialle e rosse, si trovano le vigne del Sabbia e del Due Parole.
Due vini per fare un viaggio verso il mare, per esplorare le diverse espressioni dell’Ottonese su suolo sabbioso.
Stessa zona, vigne e vinificazioni diverse per un’esperienza unica.
Sabbia 2020
75% Ottonese, 25% Malvasia Puntinata
Cinque giorni di macerazione sulle bucce, pressatura soffice con torchio meccanico, fermentazione e affinamento in vetroresina.
Sapido e minerale con un’acidità che spinge alla bevuta.
Due Parole 2020
100% Ottonese da vigna centenaria a piede franco.
Uve diraspate, venti giorni di macerazione sulle bucce, pressatura soffice con torchio meccanico, fermentazione e affinamento in acciaio.
Più complesso del Sabbia, il Due Parole è un bianco macerato sapido e minerale, dritto e persistente. È un vino che non ha paura di invecchiare, da bere con calma godendosi le tante evoluzioni che avvengono nel calice con il passare del tempo. La capsula della bottiglia è in cera naturale, ottenuta dalle api dell’azienda agricola Il Fuco e L’operaia di Cerveteri (RM).
L’etichetta, disegnata dall’illustratore Giovanni Simoncelli, racconta una linea del tempo in cui sono fissati i diversi passaggi di testimone nella gestione della vigna. Si parte dal 1919, quando Domenico Antonio D’Amici (bisnonno paterno di Emiliano), di ritorno dalla grande guerra piantò le prime viti, passando per il 1950, anno in cui Costantino Giorgi (nonno paterno di Emiliano) sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, si ricongiunse a sua moglie Agostina D’Amici (figlia di Domenico Antonio) e riprese a coltivarla. La timeline passa al 1987, anno in cui Mario Fantozzi (zio di Emiliano) iniziò ad occuparsi della vigna; fino a giungere al 2017, primo anno di gestione Sete.